Melito Margozzi in arte
Dario
Vittori
nasce il 14 Settembre del 1921 a
Montecelio
e muore il 19 Gennaio del 2001 in Argentina
a
Buenos Aires. E' a lui che
è intitolato il Teatro Comunale di Montecelio,
un illustre concittadino che emigrò in
Argentina nel 1922 con i suoi genitori
Attico
Margozzi e
Fida Lori.
In questa Nazione
Melito cresce
tra i connazionali italiani, ma è educato
nelle scuole argentine. All’età di
18 anni, mentre studia giurisprudenza, partecipa
con comici italiani alle rappresentazioni di commedie
fatte per la collettività italiana ogni
sabato. Usa lo pseudonimo di
Dario Vittori
perché il padre è contrario alla
sua attività d’attore sognando per
lui una carriera d’avvocato. Nonostante
ciò Dario continua a lavorare nel teatro
come attore di commedie, ma anche d’operetta
con cantanti come
Alba Regina
e
Franca Boni. Ha anche l’onore
di lavorare in Argentina con la grand’attrice
italiana
Emma Grammatica. Tutto
quello che riesce a dare sulla scena è
frutto del suo naturale istinto d’attore.
Dopo aver lasciato gli studi universitari di legge,
lavora di giorno come venditore per una nota fabbrica
di motori e di sera in teatro. Arriva anche in
televisione con alcune piccole parti quando finalmente,
nel 1963, riesce a realizzare un suo sogno: portare
il teatro in TV. Lo fa col programma “
Teatro
como en el teatro” che per molti
anni va in onda la domenica sera. Ogni settimana
presenta una commedia diversa. In trentacinque
anni di teatro lavora in circa 1500 commedie e
800 drammi tra i quali molti anche di autori italiani
come Pirandello, Eduardo, Ugo Betti, Aldo De Benedetti,
Dario Niccodemi e tanti altri, tutti tradotti
da lui stesso e tutti con grande successo di critica
e di pubblico. Nel frattempo lavora anche nel
cinema partecipando a venti film.
Nonostante tutti i suoi numerosi impegni, non
dimentica mai il suo luogo natale nel quale riesce
a ritornare solo raramente ma che cita e ricorda
molto spesso anche in interviste per i giornali
e la TV ed al quale è molto legato al punto
di conoscerne perfettamente il dialetto.
Il Blog dedicato a DARIO VITTORI dal nipote Ignacio Mazza