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Home » News » Guidonia polo dei rifiuti

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Il Consiglio Comunale del 20 gennaio 2010 ha segnato il definitivo matrimonio tra Guidonia ed i rifiuti. Con impegno, coerenza e passione quel centro-destra che parla di valorizzazione della risorsa territorio attraverso  “la città del benessere” il “polo del management” ha pensato di valorizzarla costruendo anche un  “polo dei rifiuti”.

 

Legambiente resta contraria all’impianto di trattamento dei rifiuti sul territorio di Guidonia per molte ragioni. Qui ne ricordiamo alcune. Su tutte le altre ragioni del no torneremo con maggiori dettagli:

  1. Sul territorio c’è una discarica di rifiuti indifferenziati da 3.800.000 metri cubi, una collina di oltre 140 metri di altezza che sarà attiva per i prossimi 30 anni;
  2. Questa collina è stata costruita artificialmente dai rifiuti di 47 comuni dell’ATO e di altri 100 comuni della regione. Per evitare che l’immondizia rimasse per strada questi comuni sono stati autorizzati a scaricare rifiuti da noi;
  3. L’impianto, anche se fosse ridotto a 100. 000 tonnellate anno, è un mostro ecologico costosissimo che noi dovremo pagare con soldi sonanti e con l’aggravamento del degrado ambientale;
  4. Dopo aver scongiurato la crisi dei rifiuti, accettando che quasi metà dei Comuni del Lazio scaricassero immondizia all’Inviolata, Guidonia ha diritto ad un risarcimento ambientale ed ha il diritto di pretendere che anche altri territori si facciano carico del problema dello smaltimento dei rifiuti.

 

Con coerenza l’Amministrazione persegue il disegno di continuare a fare a pezzi il Parco dell’Inviolata e riempirlo di discariche per rifiuti.

 

Con passione i consiglieri hanno votato la decisione di imporre ai cittadini una tassa annuale, che forse finirà nel 2042, per costruire e far funzionare un impianto che porterà grandi vantaggi a pochi soggetti e che è fallimentare anche dal punto di vista delle scarsissime ricadute occupazionali.

 

Con  grande impegno hanno cercato di difendere una scelta scellerata e di cui non conoscono i risvolti economici che ci addossano. Alla fine tutta la maggioranza ha rispettato la regola: le decisioni sui rifiuti a Guidonia sono prese da altri e gli amministratori comunali obbediscono.

 

In campagna elettorale il Sindaco Rubeis ha parlato di chiusura della discarica e si è definito un ambientalista. Terminata la campagna elettorale, quando si è trattato di agire concretamente, ha sposato la “soluzione Lippiello”: chiudere la discarica (esaurita) costruendo un impianto ed aprendo una nuova discarica da 100. 000 metri cubi ogni 24/26 mesi.

Ha sollevato un gran polverone sul cdr e, visto che non si fida neanche dei consiglieri comunali della sua maggioranza, dichiara di voler accettare l’impianto che produce cdr  se al cementificio viene impedito di bruciarlo.

Demagogia pura per giustificare il suo dietro-front sulla chiusura della discarica visto che:

  1. la situazione ambientale di Guidonia è critica e devono essere messe in atto azioni di contenimento e diminuzione delle emissioni inquinanti;
  2. L’Assessore Provinciale ha espresso pubblicamente, ed in prossimità della campagna elettorale, parere contrario alla combustione del cdr;
  3. In Consiglio provinciale siedono due consiglieri di Guidonia (Bertucci e Leonetti) che affermano di essersi spesi per impedire l’incenerimento di rifiuti nel cementificio.

 

Il Sindaco, non reclama diritti per i cittadini che rappresenta, li scambia. Mercanteggia salute, qualità della vita e valore delle abitazioni con impianti, ad alto impatto ambientale, per trattare rifiuti e con altro traffico di mezzi pesanti. Offre molto e, in cambio, chiede poco o nulla.

 

L’Amministrazione Comunale di Guidonia affronta con un ritardo colpevole (e anche dannoso dal punto di vista economico) il problema dei rifiuti. Lo fa ignorando esperienze evolute e consolidate in tema di raccolta e smaltimento dei rifiuti e sceglie una modalità sorpassata e costosa. Forse siamo di fronte all’incapacità dei nostri eletti ad analizzare e risolvere i problemi… o forse no.

 

Proclama che la Regione è responsabile della decisione di fare di Guidonia la “città della monnezza” e che non può opporsi alle scelte fatte nel piano regionale rifiuti.

Il Piano Regionale dei Rifiuti è un atto politico che si traduce in un atto amministrativo.

Gli impianti di trattamento rifiuti ed il co-incenerimento del cdr sono fasi del piano regionale rifiuti. Dal momento che il Sindaco dichiara di non aver potere per chiedere modifiche al piano rifiuti e per opporsi alla decisioni regionali saremo costretti a respirare le plastiche e pneumatici triturati bruciati nel forno del cementificio!

 

Se, in tema di pianificazione territoriale, l’Amministrazione comunale di Guidonia ha lo stesso potere dell’amministratore di condominio ci chiediamo perché dobbiamo eleggere il Sindaco e 31 consiglieri comunali e formare una Giunta?  Basterebbero i dirigenti e gli impiegati comunali per applicare le direttive provinciali e regionali e si risparmierebbero un po’ di soldi.

 

Anche se non avesse  il potere di veto sulle scelte regionali il Sindaco ha un potere politico. Dovrebbe usarlo e dovrebbe ricordare alla Regione che Guidonia la sua parte l’ha già fatta in questi ultimi 20 anni. Per gli 84.000 abitanti della città è arrivato il tempo del risarcimento.

 

Per far valere le ragioni di questo territorio, esporre le contraddizioni delle scelte fatte in tema di rifiuti, evidenziarne i costi economici che graveranno sulle finanze dei cittadini serve solo meno retorica, meno demagogia e un po’ di rispetto per questa città.

La situazione è sempre più sconfortante. L’accettazione passiva, da parte dell’Amministrazione comunale, delle scelte scellerate della Regione riduce le speranze di riqualificare questo territorio e diminuisce gli spazi per una inversione di tendenza in tema di ambiente e qualità di vita.

Legambiente Guidonia



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