Fonte: Est Area - Cittadini & Salute
Questa vicenda dell’impianto all’Inviolata rischia di generare allarmismi ingiustificati e situazioni di grave tensione sociale come quella che si è verificata ieri mattina davanti ad una scuola. Finché sono 100 anime verdi, o pseudo tali, a gettare benzina sul fuoco passi, ma se ad entrare nel meccanismo della mala informazione, che rasenta il procurato allarme, è la politica ai massimi livelli istituzionali, beh, questo mi preoccupa.
Il sindaco di Guidonia Montecelio Eligio Rubeis (Pdl), stigmatizza il comportamento di alcuni attivisti del fronte ambientalista davanti ad un istituto scolastico, pulpito dal quale istigavano le mamme “all’odio” verso i vertici dell’amministrazione, colpevoli, a loro dire, di aver detto sì ad un impianto che “farà ammalare i vostri figli di tumore”.
Così come si scaglia contro le dichiarazioni irresponsabili di Sabatino Leonetti, apparse oggi su qualche giornale, secondo le quali la città di Guidonia sarebbe vittima di “una condizione ambientale compromessa per la presenza della discarica e di altre aziende non salubri”, condizione destinata a peggiorare con l’impianto.
Prendo atto che il vice presidente del consiglio provinciale è alla stregua del manipolo di attivisti che fa del terrorismo psicologico davanti alle scuole – dichiara Rubeis –. Egli adopera un pericolo pressappochismo a soli scopi elettorali, come bene spiega nella lettera indirizzata anche a Parroncini e Civita, nella quale mi chiede di sospendere il procedimento in vista delle Regionali. Questa tecnica spregiudicata di Leonetti di far credere che Guidonia sia un’altra Casale Monferrato – aggiunge il sindaco – sta ingenerando nei cittadini convinzioni ingiustificate, se non vere e proprie psicosi.
A breve, tempo due settimane, il vice presidente della Provincia ascolterà dalla viva voce dei ricercatori del dipartimento epidemiologico dell’università La Sapienza di Roma che le cose non stanno come lui, con sconcertante leggerezza, va sostenendo, e allora, forse, capirà di aver perso un’occasione per tacere.
Se poi mi invita, come fa, a seguire il consiglio di “un operoso ravvedimento” sull’impianto, gli rispondo che a differenza di Montino e Zaratti, sono coerente e non guardo, come loro, alle opportunità della campagna elettorale.
Ero, e resto convinto, che l’impianto, sia l’unica strada verso la chiusura del ciclo della raccolta differenziata e della discarica all’Inviolata.
Zaratti e Montino invece, in poche ore, sono stati capaci di rimangiarsi gli atti da loro stessi prodotti sul termovalorizzatore di Albano, in nome di una scelta attendista che ha il sapore amaro della presa in giro verso i cittadini.
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