Un vero e proprio bagno di folla per la Prima Giornata della Legalità organizzata dall’associazione culturale Ciak. Pieno in ogni ordine di posto l’auditorium dell’istituto Enrico Fermi, che del rispetto delle regole e della legalità ne ha fatto dei punti cardine della propria offerta formativa. Tanti i giovani, che sono stati la maggior parte del pubblico. Proprio questo ci riempie di orgoglio, a loro era dedicato e proprio loro hanno dato la risposta che volevamo. Una vera e propria scossa per i tanti studenti delle scuole di Tivoli che hanno partecipato all’evento. Si è cercato di rompere l’immagine che da la televisione della mafia, di combattere i luoghi comuni, di dare forza e slancio ai ragazzi di oggi che saranno le donne e gli uomini del domani e che avranno il compito di combattere contro questi fenomeni. Un successo sperato, vista l’importanza dei temi discussi. Un successo che lascia sperare di essere riusciti a toccare le coscienze dei giovani presenti. L’auditorium pieno, più di un centinaio di contatti di media per la diretta streaming su TivoTv, sono numeri che ci confortano e lasciano sperare un futuro con sempre più gente impegnata contro la mafia. Immagini dure, come quelle raccontate da Gianluca Manca a proposito della morte del fratello finita nel dimenticatoio di una giustizia che ha bollato un omicidio come suicidio. Un dottore, Attilio Manca, ucciso perché ha curato un boss della mala, Bernardo Provenzano.
Storie incredibili, come quelle di Gioacchino Genchi messo sotto accusa perché stava scoprendo troppi collegamenti tra la politica e la mafia. L’esperto informatico, indagato e bistrattato, e che il tempo sta riabilitando con l’inquisizione dei suoi inquisitori.
Una dura presa di coscienza tra falsi miti ed un’iconografia pericolosa, quella dipinta dalle parole di Marco Travaglio. Il giornalista ha cercato di far capire ai tanti ragazzi presenti come quanto si vede in tv sia fuorviante e pericoloso. Quanto i media e la televisione diano un’immagine stereotipata, e molto lontana dalla realtà, dei mafiosi. Travaglio, poi, si è soffermato sui rapporti tra malavita organizzata e stato. Parlando, infine, di come mafia non sia solo il traffico di droga o il racket, ma anche tante scelte quotidiane di ognuno basate su favori e scambi.
Un quadro di convivenza e rapporti tra politici e malavitosi, quello emerso dalle parole di Sonia Alfano, figlia di Beppe Alfano giornalista ucciso dalla mafia perché non si era venduto a loro.
Abile, infine, la regia della moderatrice Silvia Resta che con puntuali domande ha saputo indirizzare il dibattito che, sotto al titolo “Mafia e Stato, un rapporto sempre vivo”, abbracciava molte tematiche e tanti aspetti diversi. Sentito, poi, il discorso di apertura di Ezio Paluzzi, assessore provinciale alla Sicurezza, che ha lanciato un tema caldo e ripreso anche negli altri interventi: la cattiva informazione, i messaggi propinati dalla tv e dai media che dipingono una realtà distorta e fuorviante. Proprio per questo, in conclusione, l’assessore ha voluto regalare ai giovani presenti una copia della Costituzione Italiana.
Ufficio Stampa C.I.A.K.
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