Il pubblico ministero Luca Ramacci ha aperto un procedimento penale con un’ipotesi di reato: corruzione. Il filone d’indagine verte su alcune lottizzazioni abusive a Guidonia Montecelio, realizzate su terreno agricolo, che hanno dato il via alla produzione di una documentazione falsa. Alcune foto allegate a richieste di condono di improbabili baracche erano modificate al computer, con la stessa fotografia venivano prodotte altre documentazioni, sanatorie e permessi a costruire. Un lavoro che andava avanti da otto anni, dal 2002 al 2010. Il magistrato specializzato nella repressione dei reati urbanistici e ambientali ha affidato l’inchiesta alla Guardia di Finanza di Tivoli che da martedì 9 a venerdi 12 febbraio si è recata per cinque giorni consecutivi in Comune. Le fiamme gialle hanno eseguito alcuni ordini di perquisizione e sequestro firmati dallo stesso Ramacci. Nel mirino sono finiti innanzitutto i protocolli dell’Urbanistica, quei brogliacci sui quali tra il 2002 e il 2010 sono state registrate tutte le pratiche di edilizia. Il 9 febbraio inoltre, la Guardia di Finanza ha perquisito lo studio dell’ingegnere che all’epoca firmò i condoni sequestrando alcuni documenti. Sempre all’epoca, esattamente nel consiglio comunale del 18 gennaio 2008, l’allora consigliere Pdl Eligio Rubeis, esclamò a gran voce: “succedono cose sgradevoli in quegli uffici”, attribuendoli addirittura a gesti di “mafia politica” e aggiungeva: “reputo necessario mettere mano all’Urbanistica, il personale va rimosso perchè sembra essersi costituita una vera associazione a delinquere, a vantaggio di alcuni, a svantaggio di altri”. Con questa espressione Rubeis si riferiva all’apparato burocratico del settore urbanistica, smantellato poi dal sindaco Filippo Lippiello. Lo stesso Rubeis dichiara che all’epoca si era accorto del ripetersi di interventi tecnici ad opera sempre delle stesse figure. Figure che però stranamente tornano a frequentare i corridoi del palazzo. Nei provvedimenti firmati dal magistrato figura anche il sequestro di alcuni attestati di pagamento degli oneri concessori collegati all’ufficio urbanistico per periodo compreso tra il 2002 e il 2010. Motivo: richieste di condono di vecchi e nuovi fabbricati demoliti e ricostruiti, riconducibili allo stesso ingegnere. L’obiettivo del nuovo filone d’indagine è verificare se chi ha ottenuto i condoni facili abbia versato nelle casse dell’Ente gli importi corrispondenti degli oneri di urbanizzazione.
Fonte DentroMagazine
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