Ancora una volta alcuni esponenti dell’Amministrazione Comunale di Guidonia hanno affermato di avere il sostegno e l’assenso di Legambiente per l’impianto di trattamento dei rifiuti da costruire all’Inviolata.
Ancora una volta il Sindaco sostiene che il Piano Regionale dei Rifiuti è stato firmato/accettato anche da Legambiente e che la discarica di servizio dell’impianto è una discarica per materiali inerti.
Ancora una volta confermiamo che queste affermazioni sono prive di fondamento. La posizione di Legambiente sui rifiuti sull’impianto di trattamento dei rifiuti è chiara da anni e non è cambiata.
Sembra che nostri Amministratori non si informino e non si documentino sulle ricadute delle loro scelte amministrative e non verificano le posizioni dei loro interlocutori. Sembra che la filosofia di questa Amministrazione sia: chi vince decide e decide anche quanto denaro dovrà essere prelevato dalle tasche dei cittadini senza che questi si possano ribellare. Strana filosofia per chi ha, come slogan, “meno tasse per tutti”.
Eppure il Sindaco Rubeis, nelle linee programmatiche di mandato, parla di ‘confronto continuo e serrato con le forze economiche e sociali, dei saperi e del mondo della cultura, del volontariato’ e parla di Agenda 21 e quindi di condivisione delle scelte.
Il Sindaco ha deciso che Legambiente non è una forza sociale o del volontariato o non appartiene al mondo della cultura e dei saperi?
In campagna elettorale il Sindaco Rubeis ha parlato di “chiusura della discarica”.
Una volta eletto, nelle “linee programmatiche di mandato” parla solo di riduzione della discarica dell’Inviolata. Quindi la Guidonia di Rubeis sarà un Polo termale, un Polo delle scienze, un Polo del cemento e un Polo dei rifiuti.
Poiché “ è intenzione di questa Amministrazione avviare l’Agenda 21 locale, un processo di consultazione e partecipazione dei vari attori locali, economici ed istituzionali del territorio al fine di definire e attuare un piano di sostenibilità urbana degno del 21esimo secolo” chiediamo al Sindaco di essere coerente con le proprie idee e di indire un ‘assemblea pubblica in cui si discuta a 360 gradi dell’impianto di trattamento dei rifiuti. Restiamo in attesa di notizie in merito.
Aspettando l’incontro pubblico, al nostro Sindaco, che ci ha chiesto se conosciamo il significato di “inerti”, comunichiamo la sintesi (tratta dal vocabolario Devoto-Oli) del significato del termine:
“materiali che non presentano reattività e/o non subiscono alcuna trasformazione chimica o fisica.”
Sono definiti “Rifiuti inerti: i rifiuti solidi che non subiscono alcuna trasformazione fisica, chimica o biologica significativa; i rifiuti inerti non si dissolvono, non bruciano né sono soggetti ad altre reazioni fisiche o chimiche, non sono biodegradabili e, in caso di contatto con altre materie, non comportano effetti nocivi tali da provocare inquinamento ambientale o danno alla salute umana. La tendenza a dar luogo a percolati e la percentuale inquinante globale dei rifiuti, nonché l’ecotossicità dei percolati devono essere trascurabili e, in particolare, non danneggiare la qualità delle acque, superficiali e sotterranee.” [D.Lgs 36/2003 art. 2 lettera e)]
Poiché Egli ha parlato di discarica di inerti annessa all’impianto di TMB lo informiamo che:
1) Le discariche sono classificate come:
a) discariche per rifiuti inerti;
b) discariche per rifiuti non pericolosi;
c) discariche per rifiuti pericolosi.
2) Agli impianti di trattamento di rifiuti solidi urbani e assimilati sono annesse discariche per RIFIUTI NON PERICOLOSI e non discariche per RIFIUTI INERTI.
3) Nelle discariche per rifiuti non pericolosi “il percolato e le acque di discarica devono essere captati, raccolti e smaltiti per tutto il tempo di vita della discarica, secondo quanto stabilito dall’autorizzazione, e comunque per un tempo non inferiore a 30 anni dalla data di chiusura definitiva dell’impianto.” [D.Lgs.36/2003; all.1 n.2.3)]
Per questo controllo post-chiusura delle discariche i cittadini pagano (per il momento e salvo adeguamenti) 15€ per ogni tonnellata di rifiuto seppellita.
Se i materiali sono inerti perché sono previsti 30 anni di sorveglianza post-dismissione e perché ci chiedono di pagare 15 € tonnellata per il controllo post-dismissione?
Noi crediamo di avere una discreta conoscenza degli argomenti di cui parliamo…e ci piacerebbe discuterne seriamente.
In chiusura: contrariamente a quanto pensa qualche esponente dell’attuale Giunta di Governo della città, il Circolo di Guidonia non VENDE IL PROPRIO ASSENSO O IL PROPRIO SILENZIO a nessuna Amministrazione Comunale, neanche a quella del Sindaco Rubeis.
Legambiente Guidonia
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