Fonte: Est Area - Cittadini & Salute
Rubeis: Ennesimo acquisto “folle” dell’ex sindaco. Il caso delle cornici scomparse
E’ una questione di “manico” che evidentemente non funzionava nel quadriennio targato centrosinistra, quando il sindaco (ex) si faceva passare sotto il naso fior di “sommette” erogate da questo o quell’ufficio a beneficio di questo o quel fornitore. Successe per i 90mila euro andati in televisori al plasma. Troppi? La responsabilità non può essere del mio assessore, all’epoca il dirigente che ne dispose l’acquisto.
E’ la maggioranza, il sindaco che danno l’indirizzo di spesa. Se così non fosse, l’Ente si autogestirebbe attraverso il solo apparato amministrativo, con grande risparmio in termini di costi della politica, notoriamente assai salati.
E’ ora di farla finita, ringhia il sindaco di Guidonia Montecelio Eligio Rubeis (Pdl), oggetto in queste ore dall’ennesima polemica innescata da notizie rivedute e corretta ad arte, la cui replica - spiega - ho deciso di affidare alla pubblica opinione. L’acquisto dei televisori per circoscrizioni e uffici è una “roba” decisa dal mio predecessore nel 2008, con determine di impegno di spesa emesse in favore di fornitori certi. Atti che, tutti lo sanno, sono esecutivi.
Cosa significa? Che gli uffici sono obbligati all’erogazione successiva degli importi previsti nelle relative fatture. Erogazione che siamo stati costretti a predisporre nostro malgrado. Dal tenore delle polemiche sembra anche che il mio assessore abbia agito in questa vicenda di recente, sotto il mio mandato. Una falsità assoluta. Che tuttavia mi dà modo di denunciare l’ennesima “irregolarità” riscontrata dal mio insediamento, della quale è già a conoscenza la magistratura che, più in generale, delle “sommette” sfuggite al mio predecessore si interessa eccome. Da una verifica - dichiara Rubeis - risulta che stock di materiali (ritenuti evidentemente necessari all’attività dell’allora ufficio sindacale) siano stati acquistati e regolarmente pagati per giacere, abbandonati, nei magazzini di quegli stessi fornitori senza che l’amministrazione subentrante ne fosse informata.
Mi chiederete, come è stato possibile? Risposta semplice: la solita carenza di documentazione, metodo reiterato in quegli anni in barba all’applicazione del principio di legge sulla trasparenza. Nel particolare - conclude il capo dell’amministrazione - sono venuto a conoscenza che il sindaco pro tempore (ex) Filippo Lippiello avesse comprato (e pagato coi soldi dei cittadini) la forniture di una trentina cornici d’argento da destinare in dono agli sposi.
E finita che dopo a sua cacciata, di quei gingilli contenenti (anche) una graziosa incisione serigrafica del suo nome, si sia persa ogni traccia. Traccia ricomparsa negli scantinati del rivenditore solo qualche giorno fa e per puro caso, per chi non lo sapesse, tratterebbesi di distrazione di denaro pubblico.
Un esempio emblematico di come venisse gestito l’Ente, temo non isolato. Perché anche per quei plasma, sarà andata nello stesso modo.
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