Fonte: Est Area - Cittadini & Salute
Dr.ssa Tiziana Franceschini, Psicologa dell’Età Evolutiva, Psicoterapeuta Clinica
Dal 2007 la Italian Hospital Group ospita l’Ambulatorio privato di Psicologia dell’Età Evolutiva, un servizio specialistico per la prevenzione, diagnosi e trattamento del disagio infantile.
I piccoli pazienti che passano a trovarci presentano problematiche diverse. C’è chi non riesce ad inserirsi a scuola per la difficoltà a separarsi dalla madre (ansia da separazione), chi regredisce alla nascita del fratellino, chi ha difficoltà nel rendimento scolastico (disturbo dell’apprendimento), chi non riesce ad aderire alle regole (disturbo della condotta) e così via.
Ogni bambino è un mondo a sé, ma tutti hanno in comune il fatto di poter incontrare un ostacolo che frena il fisiologico processo di crescita. Sono momenti di cambiamento in cui i bambini affrontano delle vere e proprie “sfide evolutive” (entrare a scuola, togliere il pannolino, imparare a parlare...) che possono diventare particolarmente difficili quando confluiscono una serie di fattori di rischio: individuali, familiari e ambientali. In questi momenti può andare in crisi il senso di competenza genitoriale. è allora che è bene ricorrere al parere di uno specialista.
Tuttavia, per i genitori contattare lo psicologo è un passo difficile, perché può significare ammettere la propria temporanea incompetenza. La consapevolezza dell’importanza dei modelli trasmessi ai nostri figli attraverso l’educazione può comportare un forte senso di colpa.
La richiesta di aiuto può diventare ambivalente o rappresentare una forma di delega, con cui i genitori si arrendono e mettono il figlio nelle mani di uno specialista. In realtà, un lavoro clinico efficace prevede il superamento di tale delega e la riappropriazione della competenza da parte dei genitori, gli unici in grado di aiutare il bambino nel quotidiano. Ridare fiducia ai genitori è possibile dando loro gli strumenti per leggere quello che succede, per interpretare e dare un senso al comportamento, apparentemente inspiegabile, del bambino.
Lo psicologo infantile si pone come un mediatore, in grado di tradurre il comportamento sintomatologico del bambino in un messaggio per la famiglia. Spesso, infatti, i bambini con i loro sintomi ci dicono che hanno bisogno di cambiare e che necessitano del nostro aiuto per crescere. In una consulenza, tale processo avviene per tappe. La prima fase è l’ascolto della domanda di aiuto e l’anamnesi, in cui si raccolgono informazioni sullo sviluppo e lo stato di salute del bambino. Seguono colloqui con il bambino, dedicati alla somministrazione di test adatti e all’osservazione, lo strumento più prezioso per farsi un’idea del bambino nella sua unicità: il modo in cui reagisce alle esperienze nuove, in cui affronta le difficoltà e le frustrazioni, in cui instaura relazioni umane. Nella fase successiva si ascoltano i genitori per dare loro consigli utili a sbloccare la situazione di stallo evolutivo del bambino.
Nei casi in cui è bene “seguire” la famiglia nel tempo, l’Ambulatorio offre diverse forme di psicoterapia: terapia di gioco con il bambino o con il bambino e i genitori, terapia cognitivo-comportamentale, terapia psicodinamica, colloqui di sostegno alla genitorialità. In altri casi, possono bastare dei semplici controlli periodici.
Lo psicologo infantile diventa così una figura di sostegno, cui si può ricorrere in un momento di difficoltà, per “aiutarci ad aiutare” in nostri figli, per saper accompagnarli in quel percorso di crescita che è la vita.
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