Fonte: Est Area - Cittadini & Salute
Rubeis: Subito commissione d’inchiesta Ora andranno accertate le responsabilità della burocrazia, della politica, all’epoca nella stanza dei bottoni.
Già la prossima settimana, una commissione d’inchiesta, sarà al lavoro per spulciare bilanci, documentazioni, alla ricerca di risposte, principalmente a una domanda: perché, per cinque anni, gli ultimi, non sono stati pagati trasporto e smaltimento dei rifiuti solidi urbani in discarica, lasciando che l’Ente accumulasse un debito abnorme?.
Il sindaco di Guidonia Montecelio Eligio Rubeis, ha deciso di affidare l’indagine ad un organismo costituito ad hoc, dopo aver scoperto, solo a fine febbraio, e a bilancio 2010 ultimato, che il settore Ambiente aveva omesso di rendere nota l’esistenza di fatture per complessivi (e fin qui accertati) 6 milioni di euro, che però nelle stime dell’assessore alle Finanze, Adriano Mazza, potrebbero salire a 10. Un mega credito vantato per il triennio 2005-2007, e poi per il biennio 2008-2009, dalla Eco Italia Srl, il gestore della discarica dell’Inviolata che adesso ne chiede il saldo in due lettere dai toni “intimatori”.
Scritte, secondo tutti i crismi, da uno dei migliori studi legali di Roma. Un altro degli aspetti da chiarire, per il sindaco, è perché nei bilanci relativi almeno al triennio, di tale debito, parrebbe non esservi straccia. Oggi quei 6 milioni rappresentano un debito fuori bilancio - aggiunge Rubeis - purtroppo non il solo a pesare come una zavorra sui conti pubblici. Anche la tempistica dell’affaire, ricostruita solo di recente e non senza difficoltà, è singolare.
Tutte le fatture, o note di credito, hanno giaciuto dimenticate nei cassetti dell’Ambiente per ricomparire solo il 23 giugno del 2009, a meno di 24 ore dalla mia elezione, in un documento transatorio firmato dai vertici di Eco Italia, dalla dirigenza, insomma dall’apparato burocratico dell’Ente. Esso - aggiunge Rubeis - è per i miei legali, di fatto e di diritto, un riconoscimento del credito vantato dalla società per il triennio 2005-2007, pur in assenza di riscontri contabili ad esclusione di quelli avanzati dalla stessa Eco Italia.
Una storia incredibile anche per la mia maggioranza, che chiede chiarezza sui conti passati prima di approvare, riconoscendolo, un debito fuori bilancio di tale entità, invocando inoltre l’intervento della Corte dei Conti, se necessario della magistratura. Il credito vantato da Eco Italia ammonta a 4.493.811,87 euro nel triennio, più le spese di mora e legali. Gli avvocati del gestore, hanno però avanzato richiesta di saldo anche per gli anni 2008 e 2009, per un credito pari a 619.000,72 euro, pure in questo caso escluse le spese di mora e legali.
Esso, riguarda la perequazione delle tariffe prevista dal decreto commissariale 87 del 2006 che aveva valore retroattivo. In sostanza, l’assessorato all’Ambiente, avrebbe dovuto corrispondere al gestore la cospicua differenza calcolata sugli aumenti regionali, perché non l’ha mai fatto?
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