Fonte: Est Area - Cittadini & Salute
La ricomparsa del desaparecido Domenico De Vincenzi ha coinciso con la vicenda del debito da 6 milioni di euro maturato all’Ambiente negli anni del centrosinistra (2006 al 2009).
Si dà il caso che le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dall’ormai quasi ex presidente della Cotral, abbiano indotto anche i più ferrati a grattarsi dubbiosamente la testa, consumati dalle domande.
Come è possibile che proprio lui non sappia? Come è possibile che sia lui a chiedere, all’attuale maggioranza, le carte di una faccenda gestita per cinque anni dall’assessorato che in quegli stessi anni egli governava, senza soluzione di continuità, attraverso l’apparato burocratico?
La sua intervista apparsa oggi su un noto quotidiano locale se non è un paradosso, è una farsa. Soprattutto nei passaggi mediatici nei quali, il signore, chiede conto a ignoti del perché il debito sia maturato; potrebbe mettersi davanti a uno specchio, è il mio consiglio, farsi la domanda, darsi la risposta, chi meglio di lui può sciogliere tali arcani?
Negli anni 2005-2009, voglio ricordare al quasi ex De Vincenzi, c’era lui in maggioranza, come suoi sono stati, fino all’ultimo giorno di quel governo, gli uomini che hanno regolato anche politicamente il settore attualmente sotto la lente.
Esilarante poi, l’invito che mi inoltra di votare quei “suoi” debiti in consiglio, riconoscendoli come fuori bilancio; sia lui a farlo, è la mia risposta, se ne ha i numeri. Temo però che non li abbia. Comunque, nella tanta ilarità che suscitano le battute di De Vincenzi, un aspetto del quale rallegrarsi c’è davvero: che egli sia tornato, seppur come ripiego, a battere un colpo nelle beghe di questo comune, dopo un anno di latitanza. Lo dico soprattutto per il suo partito, il partito democratico, assai allo sbando, e non solo in sede consiliare.
Lo dichiara il sindaco di Guidonia Montecelio, Eligio Rubeis.
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