Vorremmo poter dire che il Consiglio comunale del 23 giugno scorso rappresenti l’epilogo di una politica decadente, agli antipodi delle attese, delle aspettative della “gente” che sostiene con affanno il duro vivere quotidiano. Ed, invece, avvertiamo con sgomento l’incertezza della risposta che potrebbe arrivare nei giorni seguenti alla domanda che ogni cittadino oramai si pone: “abbiamo toccato il fondo o c’è altro ancora da sopportare?”.
Avevamo letto poco tempo fa, sul settimanale “Tiburno”, di un concorso ai vigili in cui sarebbero risultati vincitori i cd. amici degli amici. Abbiamo letto sul giornale locale “Dentro” del 18 giugno u.s. dei sette Consiglieri di maggioranza “dissidenti” che avrebbero accusato il Sindaco Rubeis (cioè il loro “vertice al governo della città”) di clientelismo, spese ed assunzioni facili. Sono esponenti della stessa maggioranza a dire questo! Ad informare i mass-media! Ancora sul “Tiburno” nell’edizione di martedi 22 giugno scorso, abbiamo appreso di un’Agenzia di servizi che, “non fa in tempo a nascere che lavora per il Comune con un compenso di 30.000 euro tondi tondi”; conclude l’editoriale: l’indagine di mercato quando è stata fatta? Quando è stata fatta una valutazione di comprovata esperienza nel settore?
Non basta. Al citato Consiglio comunale del 23 giugno il consigliere di opposizione De Vincenzi, in sede di intervento pubblico nel consesso, ha diffidato il Sindaco Rubeis, perché non accada più che un soggetto di maggioranza si presenti al gruppo del PD per offrire 30 posti di lavoro, chiedendo i nomi da inserire. Cosa dire dinanzi a tutto questo? Vorremmo richiamare, innanzitutto, l’indigenza di chi è provato dalla vita, di chi stenta ad andare avanti, di chi ha perso un lavoro, di chi è precario, di chi è senza reddito, di chi studia fino a tarda notte sperando di poter offrire - onestamente e per il bene comune - le proprie capacità, la propria competenza. Vorremmo, poi, richiamare l’art. 97 della Costituzione Italiana – troppo spesso dimenticata – che rappresenta la base istituzionale e morale d’una organizzazione che possa dirsi civile ed improntata sulla legalità:
I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione”. Imparzialità che è condizione di buon andamento e quando non c’è imparzialità non c’è buon andamento, con conseguente “danno” a tutta la collettività. Ebbene, Il Faro – unico vero movimento civico esistente nel nostro territorio - non crede più alla politica che “governa” la città di Guidonia Montecelio e farà di tutto per restituire la dignità che meritano le istituzioni, perché esse rappresentino veramente i cittadini, ponendosi finalmente al loro esclusivo servizio.
"Il Faro" Lista Civica Guidonia Montecelio
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