Passa il raddoppio della Lunghezza-Guidonia. Nel PD sempre più scollato torna De Vincenzi, poi toccherebbe ai punti urbanistici: ma la maggioranza preferisce la partita.
Che il consiglio comunale di Guidonia sia sempre un bello spettacolo per i presenti è un dato di fatto. Lo show per la gioia degli astanti si è consumato anche mercoledì sera, quando all’ordine del giorno c’era l’atto conclusivo per il raddoppio della ferrovia, passato per dovere di cronaca all’unanimità. La polemica d’apertura è stata quella sulla presenza del consigliere Udc Michele Pagano sui manifesti dell’iniziativa promossa dal comune sugli immobili fantasma prevista per il giorno dopo. Si perché l’ex candidato della coalizione impossibile che ha visto unite le forze del Pd e dell’Udc nell’ultima competizione elettorale, è l’unico membro della sua commissione ad essere in bella vista sui manifesti. A sollevare per primo il problema il collega dell’Idv Emanuele Di Silvio, che si è chiesto se la presenza di Pagano potesse essere una “questione di partito” vista la presenza del suo segretario provinciale Luciano Ciocchetti. La bagarre sul manifesto della discordia è continuata nel Pd tra gli ex alleati che non navigano certo in acque migliori. Da sottolineare il ritorno, dopo lunga latitanza, di Domenico De Vincenzi. L’ex capogruppo in realtà nei consigli precedenti a volte si è visto, ma solo di sfuggita e fuori dal perimetro dell’aula consiliare. Ultimamente l’aria che si respira nel gruppo del partito di Bersani non è delle migliori neanche a Guidonia, dove i rapporti tra i consiglieri sono diventati piuttosto difficili. Stavolta però De Vincenzi non si è fatto attendere. Esordisce sulla questione dell’impianto, passa alla protesta dei dipendenti della Cogei per i ritardi nei pagamenti degli stipendi, su cui è intervenuto anche il Robin Hood di Palazzo Matteotti, Antonio Tortora. Ma non si ferma: parla della raccolta differenziata che non funziona e instilla il dubbio sulle assunzioni della Aimeri: “sono gente vostra”, attacca rivol gendosi alla maggioranza. Si cambia argomento, si vota sulla Lunghezza – Guidonia, poi manca il numero legale. Gioca la Roma, si potrebbe pensare. Ma poi se si da un’occhiata ai punti all’ordine del giorno ecco che ti torna l’urbanistica, croce e delizia del gruppone pidiellino che siede in maggioranza. Se poi l’occhiata la dai meglio, e con malizia, vedi pure che quando gli argomenti sono questi tra il pubblico qualche imprenditore edile ce lo trovi sempre.
Fonte:DentroMagazine
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