Fonte: Cittadini e Salute
La ricchezza di Guidonia si è costruita sul lavoro dei propri cittadini. Stesso per tutta l’area tiburtina
Non sono mai arrivati finanziamenti provvidenziali per creare ricchezza. Risorse e salute nascono dall’energia della propria gente, dal lavoro. È così che è nata una struttura sanitaria all’avanguardia. Trentacinque anni fa quando Mario Dionisi, al tempo giovanissimo, decise di aprire un laboratorio di analisi in buona solitudine aveva capito non solo una necessità da parte delle persone comuni che l’abitavano.
Capì che un presidio sanitario nell’asse tiburtino doveva essere d’eccellenza. Nasce così il Laboratorio Analisi Guidonia. Allora l’abitavano 30 mila persone. Oggi ce ne sono più di 100 mila. Il LAG è quindi cresciuto con la città, differenziando ed estendendo i suoi servizi, offrendo un livello di tecnologia sempre all'avanguardia. Oggi il LAG in qualità e quantità supera o si allinea ai centri diagnostici più accreditati della Capitale. Il risultato sarebbe però ben poca cosa se i ricercatori, i chimici, tutto il personale in servizio non condividesse questo importante risultato con la propria clientela, fedele negli anni.
Un modo di festeggiare e giustamente attestare il proprio livello, la qualità di un servizio sanitario di eccellenza, è dato dalla voglia di condividere la superata prima gioventù con i pazienti con qualche anno in più della media. Nel LAG a via Roma le analisi di prassi - quelle per misurare la glicemia, l’azotemia, i trigliceridi e gli altri controlli standard - sono offerte gratuitamente alle persone che hanno compiuto 65 anni. Un’avvertenza però. Le analisi non possono essere completate con impegnative a parte. Solo per il PSA si prevede una piccola spesa di cinque euro. Una festa che la direzione del LAG ha voluto condividere con i propri pazienti evitando pasticcini, brindisi che farebbero slittare la curva glicemica e obbligherebbero a spostare i doverosi esami sui propri valori ematici di qualche settimana.
La festa di una struttura sanitaria è bene farla sempre salvaguardando la propria salute e affermando, oggi come trentacinque anni fa, il diritto alla salute come diritto di cittadinanza.
|