“Immagino un futuro dove non ci sarà più bisogno di noi”
Il nuovo Consiglio Direttivo del Circolo Legambiente di Guidonia ha eletto Roberto Coccia, già portavoce dell'associazione, alla carica di Presidente del Circolo. Coccia, 51enne, di Roma, laureato in scienze e tecniche psicologiche, presidente del Comitato Montecelio dal 2004, subentra a Stefano Roggi che ha guidato l’associazione dalla sua nascita ad oggi. Il Presidente uscente, Stefano Roggi, ha delineato il bilancio della sua esperienza alla guida dell'associazione. Da un primo nucleo di ambientalisti che si sono incontrati in occasione di una serrata battaglia contro la costruzione della centrale “turbo-gas” da 800MW proposta e sponsorizzata dal consorzio BuzziUnicem-E.On Italia nel territorio del Comune di Guidonia, si è costituito, nel 2004, il locale Circolo di Legambiente “Un altro mondo è possibile”. Da allora si sono aggiunti altri volontari ma i fronti sui quali impegnarsi sono comunque numerosi e spaziano dalla qualità dell'aria alla tutela del suolo. “Ci siamo occupati di numerose problematiche del territorio” – precisa Stefano Roggi - “dalla discarica al cementificio; dalle escavazioni selvagge al dal traffico pensante; dalle industrie altamente impattanti alla tutela della salute pubblica. Il tutto in un clima di collaborazione scarsa o nulla che, da parte della politica locale”. Le sfide per il futuro non mancheranno ma - come afferma Coccia – “all'interno della nostra associazione c'è un clima cordiale ed affidabile, un'alta competenza sulle tematiche che vengono portate in evidenza ed una buona dose di testardo ottimismo per non scoraggiarci, tutte ragioni per le quali non temiamo le sfide o le difficoltà. Noi cerchiamo di tutelare l'ambiente e la salute pubblica. Per noi è ovvio ed evidente che una città degradata non ha futuro, ed il degrado non conviene a nessuno. Siamo sorpresi dal fatto che politica locale e dei grandi portatori di interesse di questo quadrante ancora non si si siano ancora resi conto dell'urgenza di un risanamento ambientale di Guidonia e della necessità di pensare nuove forme di sviluppo economico. Ma è solo questione di tempo, ne siamo certi.”
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