Abbiamo appreso dalle comunicazioni del Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare di mercoledì 28 marzo scorso che le scelte effettuate dalla Regione Lazio e dal Commissario straordinario per i rifiuti di Roma, alla ricerca di siti alternativi alla discarica di Malagrotta, erano tutte improponibili, sia per motivi tecnici (storico-archeologici, geologici, antropici) che per conflitto di legittimità con il Testo unico ambientale del 2006 e con la Direttiva UE Ambiente del 2008. Tra le motivazioni espresse dal Ministero manca del tutto quella per cui tale improponibilità deriverebbe anche dall'opposizione delle popolazioni di Roma e provincia coinvolte. Eppure, sarebbe bastato andarsi a leggere il verbale delle audizioni effettuate presso la Regione Lazio l'anno passato (in merito al proposto Piano dei rifiuti regionale), per scoprire che le illegittimità erano già state palesate dalle associazioni e dai comitati locali. Ma tant'è. Il ministro s'è svegliato ed ha svegliato anche il trio Polverini-Alemanno-Pecoraro, ricordando loro che, nonostante le strombazzate degli ultimi mesi, nulla è risolto per Roma e per il Lazio. Si ricomincia da zero col “Piano per Roma”, redatto direttamente dal ministro Clini. Anche se da zero, purtroppo, non si inizia mai, visto il tempo perduto, i soldi pubblici buttati, i rifiuti indifferenziati che crescono, come le entrate di Cerroni. Ma, viene da chiedersi, se per i siti di Corcolle, Riano ed altri esistono motivi ostativi ambientali ed una serie di “fattori escludenti”, come la vicinanza ad aree archeologiche o urbanizzate e possibili danni alla salute ed all'ambiente, come mai non vengono tenuti in conto gli stessi motivi per l'area dell'Inviolata, dove ci sono manifeste irregolarità, contiguità estrema con aree archeologiche, inserimento di discarica e previsto impianto TMB all'interno di un Parco regionale naturale archeologico, accertato stato di contaminazione della falda acquifera sottostante? Come mai gli amministratori di Guidonia Montecelio, così lesti a difendere i loro interessi di partito non hanno evidenziato i “fattori escludenti” anche per l'Inviolata? Come mai continuano a prevedere opere urbanistiche ed impianti all'interno di un'area archeologica riconosciuta di pregio? Se non la fanno i rappresentanti politici della città, la faranno le associazioni e i comitati locali stessi la richiesta al ministro Corrado Clini di esprimersi sulla palese illegittimità del sesto invaso della discarica dell'Inviolata, del previsto impianto TMB e dei lavori programmati presso la Via della Selciatella.
CRA-Comitato Risanamento Ambientale
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