Le proposte dell’amministrazione per il futuro delle società partecipate di Tivoli. A fare chiarezza su Tivoli Forma, Asa Srl, Asa Spa e Acque Albule è il vice sindaco Giorgio Strafonda, nonché assessore proprio alle Società partecipate, che parla delle prospettive che riguardano le quattro società
“Faccio una premessa – ha dichiarato Strafonda -: in un recente convegno organizzato da Alleanza per Tivoli per parlare delle società partecipate non mi è stato permesso di intervenire, mentre ad altri è stata data parola. Visto chi è intervenuto e il tenore degli stessi, mi sembra strano che il diniego scattato per me sia stato solo il frutto di un disguido o una dimenticanza. Di sicuro avrei potuto offrire un contributo interessante al dibattito ma evidentemente c’è chi ha preferito non farmi parlare.
Poi il vicesindaco entra subito nel merito della questione: “Credo che il faro che debba illuminare l’amministrazione nell’affrontare il tema delle partecipate sia quello della salvaguardia e della tutela dei lavoratori e dei loro posti di lavoro In questo momento critico per il Paese e per l’occupazione non credo che si debba guardare a chi è stato lo sponsor dei lavoratori assunti nelle partecipate per far pagare qualcuno o andare contro un altro, sarebbe una guerra tra poveri fatta sulla pelle dei lavoratori. Un’amministrazione seria non può non preoccuparsi del futuro di circa 260 persone. Vorrei chiedere ai consiglieri che sono intervenuti al convegno di venerdì: dove eravate quando le precedenti amministrazioni hanno effettuato le assunzioni e prese le decisioni che oggi contestate? Di certo non c’ero io né il sindaco Sandro Gallotti. In particolare – ha proseguito Strafonda - ho ascoltato l’intervento del consigliere Bernardino Di Biagio che ha accusato l’attuale amministrazione di nefandezze, di essere connivente con il “passato”. Ma mi sbaglio o non è stato lo stesso Di Biagio consigliere delle amministrazioni Vincenzi e Baisi? Non ha forse ricoperto la carica di presidente del Consiglio, assessore e vicesindaco? Mi fa piacere che oggi rinnega e condanna ciò che ha deliberato e avallato ieri. E questo vale anche per gli altri consiglieri che sono intervenuti".
Il vicesindaco Strafonda passa poi a presentare le proposte per il futuro delle società partecipate sulle quali l’amministrazione cercherà una scelta condivisa:
“Il primo punto da prendere in considerazione per arrivare ad una scelta per le società partecipate è ripartire dal contenuto della delibera consiliare n.43 del 9/9/2011, dove sono stati dati gli indirizzi su cui lavorare:
ASA Spa:
Proporremo di mettere sul mercato almeno il 40% della società e aprire al socio privato la gestione. I problemi attuali dell’ Asa Spa sono legati quasi completamente all’incasso della Tia, credo si potrebbe proporre una sorta di concordato con i contribuenti per non perdere le entrate soprattutto quelle degli anni passati. L’apertura al socio privato servirà anche per rinnovare il parco degli automezzi e delle attrezzature ormai obsolete, guardando oltre quello che è il territorio tiburtino collaborando con altri comuni limitrofi per quanto riguarda il problema dei rifiuti, soprattutto con il Comune di Guidonia Montecelio.
ASA Servizi srl:
L’Asa srl è un’azienda sana, la proposta sarà quella di trasformarla in una società strumentale totalmente partecipata dal Comune di Tivoli. I servizi che l’azienda offrirà all’ente sono servizi strumentali che in parte già sta fornendo e che mettere sul mercato potrebbero avere come ripercussione quella di far aumentare i costi per l’ente.
TIVOLI FORMA srl:
Per le caratteristiche e la qualità dei servizi che offre (formazione professionale), e che non rientrano nelle attività istituzionali dell’ente Comune, dovrà sicuramente cambiare l’assetto della proprietà societaria, e l’unica strada che sembra ad oggi percorribile e sicura per i lavoratori è quella del suo passaggio in capo alla Regione Lazio, magari rimanendo una piccola partecipazione societaria del Comune. Tivoli Forma ormai è diventata un istituto di ottimo livello e con un buon bacino di utenza che potrà sicuramente aumentare in futuro, visto che in un periodo di crisi economica come questa attuale la formazione continua di lavoratori per una ricollocazione sul mercato del lavoro sarà fondamentale. Anch’essa è una azienda sostanzialmente sana, che sta attraversando un momento di difficoltà che reputo momentaneo e superabile senza troppi scossoni.
TERME ACQUE ALBULE Spa:
Credo che il futuro di questa società sia già segnato, non ci sono altre alternative alla totale privatizzazione, agendo soprattutto in fretta e senza creare danni economici alla società. Il socio privato e l’amministrazione comunale debbono agire in modo chiaro e trasparente, il socio privato deve capire che è un’azienda pubblica e non privata e va gestita tenendo presente quelli che sono i dettati previsti per le aziende pubbliche e l’amministrazione comunale deve controllare che ciò avvenga ed evitare che vendette politiche e personali portino ad una crisi finanziaria della società con grave ripercussione del valore economico della società che rimane sempre un bene della città e dei cittadini e quindi va preservato”.
“Su queste proposte, enunciate solo per grandi linee, siamo in grado di fornire punti più dettagliati ed esaurienti – ha aggiunto Strafonda - Vogliamo confrontarci con la maggioranza e la minoranza affinché si arrivi quanto prima a soluzioni condivise e che siano le più ottimali per l’amministrazione, i lavoratori e per il futuro delle società.
Siamo pronti al confronto se questo significa convincerci reciprocamente che ognuno ha le soluzioni migliori e ammesse dalla legge. Ma se per qualcuno confronto significa imporre le proprie proposte perché si crede di essere depositari della verità o i soliti professorini di turno, è il caso di dire che non ci stiamo, che non accettiamo lezioni di buongoverno e di politica, quella fatta per interesse della città intendo dire, da nessuno”.
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