Ogni giorno la stessa storia.
Quando il pendolare “tipo” , cioè quel poveretto che – vuoi per motivi di lavoro, vuoi per motivi di studio – percorre quotidianamente la tratta Guidonia-Roma e viceversa, arriva nella stazione ferroviaria di Guidonia Montecelio e si pone regolarmente (l’unica cosa di regolare che c’è in relazione al “trasporto vissuto”) dieci domande:
-
passerà oggi il treno?Traffico Umano alla stazione tiburtina
-
quanto ritardo porterà?
-
Riuscirò a sedermi?
-
Se si, quanto sarà “sporco” il posto a sedere?
-
Una volta arrivato a Roma Tiburtina ai binari 1 est e/o 2 est (destinati al martirio), riuscirò ad abbattere la soglia dei venti minuti per uscire dai citati binari? Ciò tenendo conto dell’imbuto e delle scale perpendicolari che regolarmente (si veda foto esemplificativa a margine) bloccano la fila dei pendolari sempre più stupiti “dall’ingegno” di chi ha pensato ad una tale soluzione nella futuristica stazione dell’Alta velocità?
-
Ma l’uscita dai binari 1 est e 2 est è a norma? E’ conforme alle leggi in materia di sicurezza e di barriere architettoniche?
-
Quale rispetto per gli anziani, per i diversamente abili ed in sostanza per tutti i viaggiatori che pagano regolarmente i cd. titoli di viaggio?
-
è normale che al ritorno, se si perde un treno per la Stazione di Guidonia Montecelio bisogna aspettare un’ora per il successivo?
-
Quale mente eccelsa ha programmato la partenza di due treni dalla stazione Tiburtina che fermano a Guidonia a distanza di circa 4/5 minuti tra le 17,33 e le 17, 38 e poi il nulla per circa un’ora, nel momento di più intenso traffico di persone?
-
Ma il tanto sospirato secondo binario che fine ha fatto?
Ebbene noi vogliamo che a queste domande venga data una risposta concreta e siano posti in essere gli interventi necessari perché abbia fine questo continuo ed insopportabile disagio.
Per far questo – visto il silenzio degli addetti, della politica, delle istituzioni – abbiamo deciso di costituire un Comitato dei pendolari della tratta Guidonia- Roma. Ciò al fine di avere interlocutori:
-
che possano confrontarsi con le autorità dei Trasporti;
-
richiedere servizi potenziati, efficienti e puntuali, treni nuovi e vagoni puliti;
-
avanzare proposte;
-
segnalare disservizi
-
presentare esposti e denunzie.
Un Comitato organizzato può e deve farlo se si vuole veramente dire basta! Se si vuole fare il bene di tutta la comunità vista la cecità e la sordità di chi dovrebbe intervenire.
Per i pendolari è giunto pertanto il momento di aderire al nascente Comitato firmando, nei prossimi giorni, apposito modello nelle stazioni di Guidonia, Bagni e Lunghezza.
|