Quella delle larghe Intese è una pratica ripescata nelle ultime settimane in occasione della formazione del governo del paese e prontamente adottata anche dai consiglieri del nostro comune. L’intento però ci appare palesemente diverso; più “nobile” quello nazionale volto al tentativo di risolvere le urgenze sociali ed economiche che affliggono l’Italia intera, un po’ meno quello locale volto più ad un accordo finalizzato mantenere un clima di reciproco “rispetto” verso iniziative amministrative ai limiti della correttezza istituzionale.
La sensazione al Consiglio Comunale svoltosi lo scorso 7 maggio è stata proprio quella di un accordo tacito tra maggioranza ed opposizione per non pestarsi vicendevolmente i piedi.
In discussione al primo punto dell’O.d.G , vi era la richiesta di convocazione del 17/04/2013 prot. 34226 del 17/04/2013 afferente : sentenza del TAR annullamento delibera di giunta N° 204/2011.
In proposito, qualche settimana fa la Lista Civica IL FARO aveva evidenziato che con Sentenza 3597/2013, depositata il 9 aprile u.s. il Tribunale Amministrativo del Lazio aveva accertato – annullando la deliberazione impugnata - che il Sindaco, nel caso di specie, aveva svolto la sua funzione amministrativa in situazione di incompatibilità, violando l’art. 78 del D.Lgs. n. 267/2000 e, più in generale, l’art. 97 della Costituzione.
Il Fatto – incontestato giudizialmente dalle parti costituite – è che da un lato l’Architetto Rubeis aveva ricevuto dalla C.E.R. Immobiliare srl l’incarico di progettista strutturale svolto in relazione ad un programma straordinario di edilizia residenziale preordinato alla costruzione di 425 alloggi (praticamente un quartiere!); dall’altro, in qualità di Sindaco, il Rubeis presenziava – incompatibilmente, perché in evidente conflitto di interessi – a deliberazioni della Giunta, la cui adozione era stata promossa proprio dallo stesso soggetto (la CER) che il predetto incarico gli aveva conferito. Questo in spregio alla legge ed i principi di rango Costituzionale (imparzialità e buon andamento della P.A.) che governano e devono informare l’azione e la funzione Amministrativa.
In relazione a ciò, il Faro aveva chiesto con estrema fermezza e determinazione un gesto dovuto da parte del sindaco Rubeis, cioè le sue dimissioni, ovvero la richiesta in tal senso del Consiglio comunale tutto.
Ebbene nella seduta consiliare in cui l’argomento è stato posto in discussione, né quest’ultimo ha avuto il decoro di dimettersi, né i consiglieri di maggioranza ed opposizione hanno avvertito il minimo senso del dovere – almeno verso i cittadini – di chiederne le dimissioni, con ciò dimostrando una vergognosa quanto inaccettabile complicità politica.
Questo è accaduto nonostante lo stesso Consiglio fosse stato convocato d’urgenza dalle opposizioni (ben 12 consiglieri).
Ci si sarebbe aspettati da queste, la richiesta di dimissioni del Sindaco, avendo in quel momento i voti per ottenerle vista l’assenza di molti dei componenti della maggioranza ed invece?
La seduta è iniziata con toni del tutto distensivi , amichevoli e di reciproca cortesia su questioni quali , la chiusura delle sede INPS di Collefiorito , la chiusura della sede dell’Ater , la chiusura dello sportello Equitalia (tutte a Guidonia) ed è proseguita poi fino a quando si è iniziato a discutere del primo punto dell’O.d.G.
Ebbene, scontata la mancata rassegnazione di spontanee dimissioni da parte dell’interessato, nessuna richiesta di dimissioni è stata avanzata!
Spiccano gli “alti” interventi sulla vicenda:
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dell’Avv. Venturiello (consigliere di maggioranza), il quale - nel tentativo di sminuire la vicenda - ha sfidato chiunque a sostenere un benché minimo rilievo penale derivante dalla pronunzia del TAR;
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della Sig.ra Salomone, intervenuta facendosi interprete delle opposizioni, secondo le quali l’ eventualità che il Sindaco si dimetta è stata posticipata alla pronuncia del Consiglio di Stato, dinanzi al quale il Sindaco Rubeis avrebbe manifestato l’intenzione di impugnare la sentenza del TAR (ma a spese di chi, dei cittadini di Guidonia?).
All’esimio Avvocato ricordiamo che in ambito Amministrativo – da non subordinare o confondere, in termini di rilevanza dei fatti e di conseguenze con l’ambito penale – la violazione dell’art. 78 del D.Lgs. n. 267/2000 e, più in generale, l’art. 97 della Costituzione, di cui si è reso responsabile il Sindaco/Architetto Rubeis come accertato dal TAR, rappresenta una delle condotte più gravi e contrarie agli interessi della comunità (è per questo che è contemplata dalla Costituzione, posta a fondamento dello Stato) che un amministratore (figuriamoci un Sindaco!) possa porre in essere. Non possiamo credere che l’Avvocato Venturiello non sin renda conto della rilevanza e delle conseguenze “Amministrative” della questione!
Preferiremmo che il Consigliere in argomento si prodigasse in favore della difesa dei cittadini, piuttosto che nell’insostenibile ed ottusa difesa del Suo Sindaco.
Alla Consigliera Salomone ed alle opposizioni evidenziamo, invece, che se avessero avuto almeno il pudore di leggersi attentamente la citata sentenza del TAR Lazio e di comprenderne i contenuti e la portata – ma dalla condotta mantenuta in consiglio, questa responsabile cura non si evince in alcun modo! – non sarebbe potuto sfuggire che “il fatto” attribuito al Sindaco Rubeis ed oggetto di pronunzia del TAR è risultato “giudizialmente incontestato”. Il Sindaco potrà, se farà ricorso al Consiglio di Stato, sollevare questioni di diritto, ma non riproporre “il fatto”.
Ed è il fatto che ha integrato la violazione delle norme sopra evidenziate.
Proprio per questo occorreva non chiedere, ma “pretendere” le dimissioni!
Dinanzi a tutto questo, aver dichiarato in Consiglio comunale che le eventuali dimissioni saranno richieste all’esito della successiva sentenza del Consiglio di Stato – sapendo che passerà più di un anno, se non due, prima della sentenza (posto che vi sia l’impugnativa!), così dando il tempo al Sindaco Rubeis di finire il mandato in scadenza tra un anno – rappresenta un atto di grave ed inaccettabile “complicità politica”.
Forse la frase pronunciata dal Sindaco qualche settimana fa e apparsa su un giornale locale riferita alle opposizioni nella quale esclamava - “Incompatibile per una fogna? Ha ragione il Pd, Facciamo chiarezza. Ma su tutto” ha ottenuto i giusti risultati.
Lista civica "Il Faro"
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