In data 10 maggio 2013, il Consiglio Direttivo del Circolo di Legambiente Guidonia, a seguito di attenta riflessione ha deliberato lo scioglimento del Circolo Legambiente di Guidonia Montecelio per le ragioni di seguito esposte. Come noto, il nostro Circolo ha da sempre avversato in ogni modo la devastazione ambientale perpetrata dai settori più impattanti dell'industria locale con l'avallo di amministratori miopi e/o consenzienti. Abbiamo denunciato questa situazione insostenibile nei comunicati stampa e nelle note pubbliche. Abbiamo promosso iniziative e sporto denunce. Abbiamo fatto informazione e cultura ambientale con iniziative come “puliamo il mondo”, “100 strade per giocare”, “la festa dell'albero”, “mal-aria”; “Ambiente e legalità“; “Non ti scordar di me”, “Non scherziamo con il fuoco”. Abbiamo fatto incontri con le scuole, gli amministratori che si sono susseguiti al governo della città e con i cittadini. Abbiamo evitato la costruzione di una centrale da 800MW/h a fianco allo stabilimento della Buzzi Unicem; promosso, con il sostegno della cittadinanza attiva del territorio, un ricorso al TAR per scongiurare la realizzazione di un impianto di trattamento meccanico biologico in quello che per noi deve essere il Parco Archeologico dell'Inviolata fruibile liberamente da tutti e non una discarica perpetua; abbiamo inviato esposti, segnalazioni e informative alla Procura della Repubblica, alle forze dell'ordine, al Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri, alla Polizia Provinciale, alla Guardia di Finanza e al Corpo Forestale dello Stato. Il Circolo di Guidonia, congiuntamente con Legambiente Lazio, che rappresenta il livello regionale dell'Associazione, ha presentato circostanziate osservazioni tecniche ed ha evitato il rischio che il cementificio di Guidonia potesse bruciare nel proprio forno, oltre al pet-coke, altri combustibili derivati da rifiuti. Come ha precisato Lorenzo Parlati, Presidente di Legambiente Lazio, in occasione della manifestazione del 4 maggio u.s. alla Selciatella, Legambiente ritiene accettabile la co-combustione di CDR/CSS in cementifici e/o centrali termoelettriche solo nei casi in cui, per rispettare l'attuale normativa europea sul recupero energetico della frazione secca dei rifiuti, si dovrebbero costruire nuovi inceneritori ed, in ogni caso, solo a seguito di una valutazione puntuale della sostenibilità della cocombustione rispetto al contesto ambientale locale.
L'ubicazione del cementificio rispetto alla città, la qualità dell'aria, l'alta densità di popolazione, la presenza di attività industriali insalubri, lo stoccaggio di rifiuti, l'abnorme volume di traffico pesante escludono che il cementificio di Guidonia Montecelio possa utilizzare questo tipo di combustibile. Tuttavia l'attuale Dirigenza Nazionale di Legambiente sembra aver messo in atto una interpretazione “a maglie larghe” dei criteri fissati nel congresso di Bari del 2011. Il pronunciamento della Direzione Nazionale di Legambiente è migrato verso una posizione a dir poco morbida e largamente possibilista sull'incenerimento di CDR o CSS da parte del settore industriale. Sembra, addirittura, che si sia appiattita sulla posizione dell'asse Clini/AITEC che privilegia i cementifici come primi destinatari del CSS. Non stupisce che la Buzzi-Unicem consideri gli attuali vertici nazionali dell'Associazione come i propri interlocutori privilegiati Il nostro Circolo dopo un duro confronto con il Nazionale ed alla luce di una serie di comportamenti scorretti e non più rispondenti allo spirito di Legambiente, ha informato il Consiglio Direttivo di Legambiente Lazio e tutti i Circoli regionali che il rapporto di fiducia rispetto all'attuale Dirigenza Nazionale dell'associazione è irrimediabilmente compromesso. La coerenza e l'onestà intellettuale non può essere al servizio di una bandiera che – di fatto – è ormai divisa in due. Perché questa purtroppo è la realtà di Legambiente oggi. Da un lato ci sono i volontari, i tesserati, gli attivisti locali o regionali impegnati sul tema dei rifiuti, inceneritori, cementifici, inquinamento, malattie, degrado, minacce e dall'altro c'è un ufficio di “gestione” che dall'interno del parco di Villa Ada, tra alberi ed uccellini, interpreta la politica ambientale secondo versioni che, a nostro avviso, eludono quanto stabilito nel Congresso e propongono rimodellamenti organizzativi finalizzati ad un accentramento di potere e di controllo, inaccettabili anche nei partiti politici più scarsamente democratici. Alcuni rapporti diretti ambigui e i differenti trattamenti che l'attuale Dirigenza Nazionale di Legambiente riserva ad alcune di queste attività inducono a pensare alla presenza di eventuali conflitti di interesse ed inadeguatezza rispetto alle istanze dei territori. Per queste ragioni gli ambientalisti del Circolo di Guidonia Montecelio, pur rimanendo attivi nel territorio, non agiranno più sotto la bandiera di Legambiente, fino a quando questa associazione non ritorni all'attuazione fedele delle regole statutarie, fino a quando non ci sarà una Dirigenza che resti fedele alle deliberazioni congressuali e non sbilanciata verso il settore industriale del recupero energetico dei rifiuti a fine ciclo ma, piuttosto che torni a promuovere uno sviluppo virtuoso del recupero di materia ed eserciti la sua pressione verso il comparto industriale per stimolare la produzione di merci con un ciclo di vita altamente sostenibile. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno sempre sostenuto, sia materialmente che moralmente. Ringraziamo le componenti del Comitato per il Risanamento Ambientale di Guidonia, della Rete Civica, la lista civica Il Faro, del M5S di Guidonia e tutti i cittadini che ci hanno seguito con interesse e passione. Cogliamo l'occasione per ricordare a tutti che se si prosegue con il solo ambientalismo virtuale o on-line il territorio sarà, inevitabilmente, sottomesso alle scelte predatorie che, come abbiamo ampiamente dimostrato, non vanno affatto nella direzione dell'interesse generale o della salute pubblica, anzi sono indirizzate al profitto di pochi ed al peggioramento della qualità della vita della gran parte dei cittadini. E' necessario attivarsi con l'impegno concreto e diretto perché non si può sperare in un cambiamento contando indefinitamente sul prossimo. Dobbiamo riprenderci il diritto di programmare il nostro futuro, di plasmare con le nostre mani il mondo che vogliamo lasciare ai nostri figli. Rimanere inattivi e a volte imbelli o pensare che queste cose si possano fare virtualmente porta fatalmente alla perdita sia della qualità della vita che della dignità umana.
per il Circolo Legambiente di Guidonia Montecelio dr. Roberto Coccia
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