Quando per un'aziano rinnovare la patente di guida diventa un'impresa

ALLA CORTESE, PERSONALE ATTENZIONE DEL Dr. ENRICO LETTA, Presidente del Consiglio.

U R G E N T E

Signor Presidente,Sono un anziano (81 anni) sposato con una moglie meravigliosa settantottenne che - purtroppo - ha una protesi al ginocchio dx ed una all'anca sn, per cui può camminare per brevi tratti solo con un bastone. Per le distanze più lunghe ha sempre utilizzato una sua macchinetta senza dare fastidio a nessuno. Guida molto bene, ha la patente dal 1966 con tutti i "bollini" intatti, e mai ha avuto incidenti. Ciò nonostante, giunto il momento del rinnovo della patente (una modesta "B") il medico addetto a certificare l'idoneità, dichiarava la sua impossibilità a rilasciare il documento a causa del bastone. e, il 9 ottobre 2012, inviava mia moglie a "visita speciale" presso una Commissione Medica Locale (Roma 1). E' da notare che viviamo a Guidonia dove - nonostante i 100.000 abitanti - sembra non esista una Commissione Medica nemmeno alla ASL. Il 9 ottobre siamo andati all'indirizzo fornito e, dopo una lunga attesa, mia moglie è stata ricevuta dalla Commissione formata da tre persone che, dopo aver dato uno sguardo all'interessata, hanno chiesto: ..."ma perchè è stata mandata qui?" La nostra risposta è stata: "vorremmo saperlo anche noi!" Dopo meno di cinque minuti la visita si è conclusa di un foglio bollato dove è risultato che mia moglie è abile alla guida ed idonea al rinnovo della patente "B". Successivamente, con il normale iter previsto, la patente è stata rinnovata.
    Ora, il 21 gennaio u.s., a mia moglie è nuovamente scaduta la patente, ed è tornata dal medico che normalmente provvede alla bisogna, ma nuovamente si è vista rifiutare il rinnovo ed inviare a "visita medica speciale". Questa volta però è stato possibile ottenere la visita presso la locale ASL dove ci siamo immediatamente recati. Colà giunti, dopo una breve attesa, siamo stati informati che dovevamo recarci al "CUP" loicale per prenotare la famosa visita. Dopo circa due ore di attesa, al CUP (Centro Prenotazioni Visite Specialistiche) l'impiegata di turno ci informava che la visita cui doveva essere sottoposta mia moglie era fattibile solo in un centro medico di Colleferro, e che la prima data utile era per il 21 febbraio 2014.
    Sul foglietto di prenotazione è specificato che occorre recarsi in tale centro il giorno prima della visita "per ritirare il numero di prenotazione", e quindi anche il giorno dopo per effettuare materialmente la visita.
    Mi sono subito chiesto perchè in Italia gli anziani vengono trattati in tal modo, ma poi ho dovuto anche fare due conti sul tempo necessario per subire tante angherie, nonchè il relativo costo materiale. (Approssimativamente un mese senza patente - quindi qualcuno che accompagni ; un versamento di ¤ 30,99 insieme ad una marca da bollo da 16 euro, due giorni persi per andare e venire da Colleferro, nonche - in tutto - circa 240 Km da percorrere.
    Ora Lei mi chiederà il perchè di questa lettera: la mia risposta è molto semplice: visto che io vivo di pensione e che non sono un modello di efficenza fisica, considerato che con le tasse che io pago vengono mantenute anche le "macchine blu", sono a chiederLe che, per i giorni 20 e 21 febbraio c.a. una delle macchine anche da me pagata venga messa a disposizione di mia moglie (e di me che la accompagno), con autista, benzina ed autostrada pagate. Non ci serve la scorta.       Infine gradirei - a nome di tutti gli anziani che ne hanno bisogno - che qualcuno che ne abbia il potere provveda a normalizzare le procedure per il rinnovo delle patenti, e che un qualsiasi ospedale, clinica medica, studio medico, possa provvedere ad una ragionevole visita senza eccessi burocratici. Tale possibilità manterrebbe per molte persone l'autonomia dei movimenti, evitando spese ed obblighi di accompagnamento. Sono certo che vorrà prendere subito i necessari provvedimenti.