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Home » News » Buzzi Unicem: sull’inquinamento acustico siamo a norma. Ma i cittadini non riescono a riposare

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Riceviamo e pubblichiamo
Buzzi Unicem: sull’inquinamento acustico siamo a norma. Ma i cittadini non riescono a riposare.
Non riesci a dormire? Vai ad abitare altrove! - Sempre più improntato alla
prevaricazione il rapporto tra il cementificio di Guidonia e la popolazione locale.
Cronaca di un affronto
Impossibile dormire intorno allo stabilimento Buzzi Unicem di Guidonia. A disturbare il
sonno è il rumore di fondo del forno, il fragore della frantumazione, il risuonare di sirene,
anche tutta la notte. Perfino nel Borgo di Montecelio, alla distanza lineare di 2.500 metri, i
rumori arrivano chiaramente anche di giorno e durante la notte è impossibile dormire con le
finestre aperte.
Nella notte dell’11 agosto alcuni cittadini esasperati hanno stabilito un contatto telefonico
con lo stabilimento per poter rappresentare il loro profondo disagio. Per tutta risposta si sono
sentiti dire, dal Sig. Cilli dello stabilimento Buzzi Unicem: “Perché vi siete fatti la casa
proprio lì? Perché non ve ne andate ad abitare da un’altra parte?”.
Il giorno successivo, ottenuto un incontro con il direttore delle cementerie, i cittadini hanno
espresso il desiderio di essere accompagnati da un rappresentante del Circolo di
Legambiente di Guidonia, che ha accettato di inviare il suo portavoce ufficiale.
All’incontro, il direttore ha precisato che le emissioni acustiche provenienti dallo
stabilimento sono intrinsecamente connesse al suo funzionamento e che inoltre rientrano nei
termini previsti della Legge. Pur spiacenti dei disagi arrecati alla cittadinanza, per l’impresa
del cemento l’attività produttiva rimane prioritaria su ogni altra cosa, come espresso dallo
stesso direttore senza giri di parole: “Non possiamo mica fermare lo stabilimento per
qualche famiglia!”.
L’idea di fondo che guidava la delegazione era quella di affrontare il problema avvelendosi
dello strumento delle migliori tecnologie disponibili (BAT) per valutarne l’impiego e per
sincerarsi, in concreto, della disponibilità della Buzzi Unicem a convergere con la realtà
territoriale ospitante. Magari proprio con lo stile relazionale improntato sulla correttezza e il
rispetto della forma, tanto auspicato dal neo direttore durante il suo recente insediamento.
Alla prova dei fatti, proprio il pragmatico e “posato” direttore Cornaviera, sempre meno
cortesemente, ha iniziato ad insinuare che il portavoce di Legambiente, Roberto Coccia,
fosse lì in qualità di “sobillatore” e che i cittadini presenti all’incontro forse erano stati
contattati da lui, potrati nello stabilimento e usati allo scopo di attaccare strumentalmente il
cementificio. Tra lo sbigottimento dei cittadini convenuti, il responsabile dello stabilimento
ha innescato un crescendo di accuse verbali e non, continuando a puntare il dito
sull’ambientalista, si è alzato in piedi e, decisamente privo di misura e di stile, ha espresso il
non gradimemnto alla sua presenza. Più tardi capirà di aver preso un granchio clamoroso,
ma nel frattempo il portavoce del Circolo di Legambiente Guidonia è stato costretto ad
allontanarsi dallo stabilimento.
Una nota positiva è che due cittadini, prima di lasciare anche loro il cementificio, hanno
detto al direttore che da quel momento aveva di fronte due nuovi rappresentanti di
CIRCOLO DI GUIDONIA
Legambiente. Per questo arricchimento Legambiente Guidonia ringrazia l’ing. Cornaviera
che, raccogliendo lo spirito dei suoi precedessori, continua a mandarci sempre nuovi nuovi
soci, validi e determinati.

Un commento, una proposta
Gli sprezzanti inviti ad allontanare la propria abitazione dal cementificio costituiscono un
raro esempio di sfrontata arroganza nei confronti di chi già paga le conseguenze di una
esposizione prolungata al rumore che, come noto, comporta danni cronici all’apparato
uditivo e mantiene l’organismo in un continuo stato di stress danneggiando la salute mentale
e l’equilibrio psico-fisiologico con disturbi del sonno, dell’apprendimento e della
concentrazione (solo per citarne alcuni).
Spiace constatare che la Buzzi Unicem SpA conferma la politica “dura”, intransigente e
prevaricante nei confronti del territorio che la ospita. Non è certo questa la risposta che ci si
aspetta dal gruppo di industriali al quale abbiamo regalato una ricchezza immensa. La loro
arrogante noncuranza e il disprezzo verso il loro interlocutori li porta a tirare eccessivamente
la corda e a non rendersi conto che ciò sta creando intorno a loro una ostilità diffusa e coesa
con la quale i vari orientamenti politici dovranno presto fare i conti perché i tempi sono più
che maturi.
Su questa vicenda Legambiente promuoverà verifiche circostanziate e l’installazione di
dispositivi di monitoraggio continuo nelle zone residenziali. Certamente il drammatico
riacuirsi di questo fronte di inquinamento ambientale e potenziale danno alla salute pubblica,
conferma e rafforza l’evidenza della assoluta incompatibilità ambientale, sociale, sanitaria e
economica tra lo stabilimento Buzzi Unicem e l’abitato di Guidonia Montecelio, di
Sant’Angelo Romano e zone limitrofe. La “migliore tecnologia” adottabile per addivenire ad
una soluzione certa e definitiva di tutte le problematiche connesse alle escavazioni, alla
produzione del cemento, alle emissioni in atmosfera, all’inquinamento acusitico e al traffico
pesante è la delocalizzazione dello stabilimento e delle attività ad esso connesse finalizzata
alla riconversione funzionale dell’intera aerea. Tecnicamente fattibile, è l’unica via di uscita
ragionevole e sensata, di grande guadagno per la pianificazione territoriale di Guidonia, per
le opportunità occupazionali alternative e per l’economia locale nel suo insieme.
Auspichiamo che questa ipotesi, peraltro già in via di esplorazione in alcuni settori della
politica locale, trovi accoglimento anche nella saggezza e lungimiranza di uno schieramento
trasversale che, svincolato intellettualmente dal dirigismo politico, sappia agire davvero
nell’interesse di Guidonia.

www.legambienteguidonia.org e-mail: info@legambienteguidonia.org


IL PRESIDENTE
Stefano Roggi



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