La decisione dell’università di Tor vergata di cancellare i corsi di laurea di logopedia e fisioterapia che si svolgevano nella sede distaccata di Tivoli, non è stata presa bene dal Sindaco Baisi che ritiene sia un grave errore, notando che avrà forti ripercussioni sulla nostra comunità.
La decisione presa da Tor Vergata non risulta però essere conseguenza solamente della Riforma Gelmini (questa volta non è tutta colpa sua…), ma anche, probabilmente, di come è stata gestita l’organizzazione di questi corsi di laurea.
La poco lungimirante politica di assegnazione delle cattedre, che probabilmente si è basata non solo su curriculum e meritocrazia, ma anche (se non principalmente) su conoscenze e rapporti interpersonali ha fatto si che non si rientrasse più nei parametri richiesti dalla Riforma che prevede un minimo di cattedre affidate a Docenti universitari (quindi figure riconosciute in campo accademico) che Tivoli non ha e che costerebbe molto all’ASL RM G e al Comune.
Essendo il discorso sulle Docenze universitarie un tema scottante si tende, come per le “migliori” tradizioni delle amministrazioni passate a non discuterlo pubblicamente, ci si è affidati come “scusa” per la chiusura dei corsi di laurea, esclusivamente al numero esiguo di studenti iscritti ai corsi di logopedia e fisioterapia.
Il numero ridotto degli iscritti non può essere l’unica ragione della scelta di chiudere i corsi, visto che è la stessa Università che gestisce il numero chiuso (con tanto di test di selezione) avendo più richieste che posti disponibili.
Un elemento che invece dovrebbe stupire, ma di cui il Sindaco non sembra essere a conoscenza è che, grazie anche alla qualità dei docenti, nelle ultime tornate di esami si è arrivati a percentuali di bocciature che rasentano il 100%. Per contrastare e arginare delle scelte che possono veramente recare danno alla nostra comunità, forse si potrebbe partire dall’analisi di cosa si può fare per intervenire, piuttosto che da un aggressivo e forse sterile comunicato stampa.
In tutto ciò l’unica eccezione sembra essere il corso di laurea in infermeria, dove il problema delle docenze universitarie non sembra destare problemi.
In questo caso infatti l’elevato numero di studenti tiburtini (elettori) sembra aver convinto qualcuno o qualcosa, a fare uno sforzo aggiuntivo affinché non sparisse anche l’ultima presenza universitaria in città.
ITALIA dei VALORI
Circolo di Tivoli “John Keating”
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