“La decisione di nominare Teodoro e Bonessio garanti, o più correttamente commissari, dei Verdi di Roma e del Lazio è assolutamente immotivata, e fuori dalle regole di convivenza che la comunità verde si è data. L’evocata svolta di Fiuggi, cioè andare verso una velleitaria Costituente Ecologista, non è certo un motivo sufficiente per cancellare con un colpo di penna organismi democraticamente eletti. Vorremmo ricordare che l’opzione di Bonelli, al recente congresso, tanto a Roma quanto nel Lazio non ha raccolto neppure il 25% dei consensi. Tre quarti dei Verdi romani e laziali hanno deciso invece di andare avanti con la proposta di Sinistra, Ecologia e Libertà , e questo, in un partito federale, conterà pur qualcosa.” Dichiarano Maurizio Zammataro e Sandro Lorenzatti, membri dell’esecutivo regionale del Lazio dei Verdi, e Sabrina Albanesi, membro dell’esecutivo dei Verdi di Roma, ora commissariati per volontà di Bonelli.
“Solo un clima da caserma e da assedio consentirà a quei garanti e a quel Presidente di governare una regione in cui essi sono nettissima minoranza. Spiace verificare come invece di un sereno rapporto tra idee diverse, la nuova maggioranza nazionale, e minoranza nel Lazio, abbia deciso la via delle carte bollate e dei diktat. Aspettiamo comunque l’esito del nostro ricorso al giurì nazionale.” Concludono i due esponenti del Sole che Ride.
Maurizio Zammataro
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