Partiti i lavori di sistemazione del cimitero comunale di Guidonia Montecelio, che in questi tempi non se la sta passando troppo bene. Tra bare in magazzino sempre di più e lavoratori in subbuglio per le legittime recriminazioni sullo stipendio e il trattamento ricevuto dalla Liasa 9.7 di Tivoli, cooperativa vincitrice dell’appalto per i servizi cimiteriali, offensivo nei confronti di chi da anni svolge un lavoro delicato e prezioso. Abbiamo fatto il punto su questi temi con Salvatore Mazza, responsabile dell’ufficio cimiteriale. “Per quello che riguarda i lavori ha spiegato abbiamo cominciato questo lunedì: contiamo di fare un primo bilancio nelle prossime settimane”. Rispetto alla restrizione delle salme, solo il 60% dei degli interessati ai resti dei defunti ha fatto richiesta di recupero delle ossa. “Proprio per venire incontro prosegue alle necessità dei cittadini, abbiamo deciso di recuperare tutti i resti, e di dividerli negli appositi contenitori: dopo un certo periodo di tempo da definire, quellianno richiesti verranno posizionati nell’ossario comune”. C’è ancora tempo dunque per chi vuole “salvare” i resti di un proprio caro: l’operazione si rende indispensabile vista la necessità di nuovi loculi, per garantire a tutti quella degna sepoltura che non ci può essere in un tetro magazzino. Tanto più che lo scontento, da parte di chi si vede mettere la bara di un defunto nel suddetto scantinato, è palese: numero se sono infatti le segnalazioni che arrivano al nostro giornale, che già si era occupato del caso. Forse è la volta buona che almeno questa emergenza finisca. A Guidonia nemmeno i morti trovano pace.
fonte: DentroMagazine
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