Fonte: Est Area - Cittadini & Salute
Il procuratore della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Tivoli, Luigi De Ficchy, ci parla dei problemi riguardanti la sicurezza, droga ed abusivismo e ci illustra l’odierna organizzazione dell’ufficio con l'istituzione di nuovi pool
a cura di: Erika Eramo
Da quanto tempo ha assunto la carica di procuratore presso il Tribunale Ordinario di Tivoli? Dal 31 luglio 2008. Può farci un quadro generale della situazione sulla sicurezza nel nostro territorio? Fin dall’inizio mi sono reso conto che in questa zona, comprendente 75 comuni con 500.000 abitanti (oltre gli extracomunitari non censiti e non censibili), la presenza delle forze dell’ordine è insufficiente. Tale situazione è preoccupante visto che ad operare sono solo cinque compagnie dei carabinieri ed i gruppi che ne sono a capo non si trovano su questo territorio, bensì sono collocati uno ad Ostia e l’altro a Frascati, mentre per la Finanza l’unica base è a Roma. Non ho quindi un rapporto diretto con nessun comandante di gruppo, ma solo con i comandanti molto giovani, sicuramente bravi ma con meno esperienza. Ho cercato di segnalare più volte questo problema, ma non ho avuto riscontri positivi, neanche dopo il terribile stupro di Guidonia del gennaio di quest’anno. Problema droga. Cosa dicono le statistiche in merito alla presenza nella nostra provincia di sostanze stupefacenti? Le dinamiche del nostro territorio si ricollegano a quelle della Capitale che, ricordiamolo, è la prima provincia d’Italia per morti di overdose. Il Lazio, inoltre, è la seconda regione dove si sequestrano più quantitativi di cocaina, dopo la Lombardia; per l’eroina è al quinto-sesto posto mentre per le droghe leggere si piazza al secondo posto nell’ambito nazionale. Al dato già allarmante vanno sommati i molti gruppi criminali stranieri che trovano un territorio poco controllato. Che cosa ha fatto in concreto per risolvere tale piaga sociale e quali progetti futuri sta portando avanti in proposito? La mia esperienza, rivolta verso la criminalità organizzata, mi trova molto sensibile su temi di questo genere. Tra le altre cose ho attuato un protocollo organizzativo che punta specificatamente al problema della droga e che cerca di dare direttive ai colleghi su come coordinarsi nell’ambito di questo fenomeno. Nel frattempo continuerò a sollecitare tutte le istituzioni: ho avuto già incontri con il Prefetto, con il Presidente della Provincia, con gli organi regionali. Oltre a questo quali sono, secondo lei, le problematiche salienti su cui bisogna soffermarsi? E come risolverle? Senz’altro il fenomeno dell’abusivismo a cui si legano grossi interessi e quindi investimenti della grande criminalità. Attualmente abbiamo messo in atto una convenzione con la Regione che servirà alla Procura per arrivare a compiere alcune demolizioni di edifici abusivi decise con sentenza passata in giudicato. Fino ad ora ho avuto solo risposte negative in merito, ma senz’altro sensibilizzerò nuovamente tutte le Istituzioni al riguardo. Qual è la nuova organizzazione della Procura da quando è in carica? Precedentemente al mio arrivo ad ogni sostituto era affidata una materia. A me, che ho avuto sempre la cultura del coordinamento e dello scambio di informazioni, era apparsa una modalità di organizzazione poco efficiente. Ho istituito perciò 4 pool di colleghi che si interessano di quei reati che sono secondo il mio parere rilevanti: il primo gruppo è incentrato sulla criminalità organizzata nel territorio, il secondo sui reati finanziari, societari e tributari, il terzo su edilizia ed ambiente ed il quarto è per la difesa delle fasce deboli (maltrattamenti in famiglia, violenze sessuali e così via). Mi sono riservato i reati commessi dalla pubblica amministrazione (corruzione e concussione) per avere il polso della situazione e monitorare al meglio il territorio.
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