Fonte: Est Area - Cittadini & Salute
“L’Ospedale della Valle del Tevere è una priorità dell’intero territorio” «L’Ospedale della Valle del Tevere è una priorità indiscutibile per le esigenze sanitarie del territorio. E lo è in virtù di considerazioni serie, razionali ed oggettive. Per questo esprimo tutta la mia contrarietà rispetto ad una discussione che si riduce, nelle ipotesi migliori, a querelle campanilistiche o politico-elettorali».
Lo afferma il sindaco di Monterotondo Mauro Alessandri a proposito delle prese di posizione, negli ultimi giorni avanzate anche a mezzo stampa, che mirano a mettere in discussione la realizzazione del nuovo nosocomio della Valle del Tevere. «Pur con rammarico - prosegue il sindaco - sono costretto a prendere atto che, per sostenere ragioni reali o presunte, legittime o indecifrabili dei propri enti di riferimento, alcune voci anche autorevoli stanno alimentando un cicaleccio, tanto rumoroso quanto inconsistente, contro la realizzazione del nuovo ospedale a Monterotondo.
Questo senza opporre argomenti alle fondate ragioni, non solo “monterotondesi”, che ne hanno invece evidenziato l’assoluta opportunità». La localizzazione a Monterotondo del nuovo ospedale, non a caso inserito dalla Regione nel suo Piano sanitario, è infatti suggerita da una serie di valutazioni che non è possibile confutare, o peggio ignorare, quando si affrontano discussioni che vertano sul potenziamento o anche solo sull’ottimizzazione dei servizi sanitari nel territorio. Monterotondo, posta al centro di un sistema viario composto da tre strade consolari - la Nomentana, la Salaria e la Tiberina - e ormai prossima ad inaugurare, con l’attiguo casello in costruzione, un suo accesso diretto alla rete autostradale, è già oggi, con l’indispensabile seppur insufficiente ospedale SS Gonfalone, naturale punto di riferimento sanitario di un territorio vasto che comprende periferie romane, comuni tiberini e nomentani e parte della provincia di Rieti, specialmente in casi d’emergenza.
Può inoltre mettere a disposizione gratuitamente il terreno, di proprietà comunale, situato a poche decine di metri dalla statale Salaria e a un paio di chilometri dal casello autostradale, su cui edificare la nuova struttura: una garanzia contro manovre speculative che potrebbero tentare qualcuno considerata l’entità dell’investimento ed elemento favorevole in sede di valutazione economico-finanziaria del progetto, unitamente ai proventi che deriverebbero dalla valorizzazione e da una eventuale alienazione della struttura centralissima che ospita il SS Gonfalone. «Sono argomentazioni - rimarca il sindaco Alessandri - di cui evidentemente la Regione ha tenuto conto e rispetto alle quali, di contro, non ho avuto modo di leggere nessuna seria confutazione da parte di coloro che, negli ultimi giorni e non sempre in maniera appropriata, hanno voluto esprimersi sull’argomento». Sfrondati da polemiche politiche tanto sterili quanto inverosimili e da rivendicazioni campanilistiche anche legittime ma decisamente miopi se analizzate in un quadro d’assieme appena più allargato, è evidente infatti che gli argomenti a sostegno di chi sta attardandosi a criticare l’opzione del nuovo ospedale della Valle del Tevere appaiono di una inconsistenza assoluta.
Come nel caso di chi preferirebbe trasformare in ospedale territoriale una vecchia struttura universitaria fatiscente e degradata, posta a ridosso della strada consolare più congestionata del circondario, lontana chilometri dall’autostrada e irraggiungibile in casi di emergenza da, tanto per fare esempi, Settebagni, Passo Corese o Fiano romano…
«Non ho dubbi – conclude il sindaco - che a prevalere saranno gli argomenti di chi ha a cuore l’efficacia e l’efficienza del servizio sanitario, oltre che il buon senso e la logica. Non c’è dubbio che le Istituzioni di Monterotondo vigileranno affinché sia così, in maniera compatta e senza distinzioni, auspicando un impegno e una sensibilità, analoga a quella dimostrata dal coordinatore provinciale de La Destra Roberto Buonasorte, da parte di chi rappresenterà il territorio dopo le elezioni di marzo».
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