Fonte: Est Area - Cittadini & Salute
L’ex Ministro di Giustizia parla del libro-verità in cui sono raccolte le vicende politiche e giudiziarie che lo hanno coinvolto durante il suo mandato
Intervista a cura di: Federica Sciarratta
A giugno ha presentato il suo libro dal titolo “Non sarò Clemente”. Ce ne parli.
Dico subito che non ho scritto il libro per togliermi qualche sassolino, come qualcuno ha voluto far credere, ma per raccontare - a fronte di tante fantasiose interpretazioni - la mia versione sulla gogna mediatico-giudiziaria che nel gennaio 2008 ha investito me, la mia Famiglia, il Partito e la caduta del governo Prodi. E insieme alcuni aneddoti e curiosità della Prima e della Seconda Repubblica che hanno attraversato la mia lunga e fortunata carriera politica.
Quali sono le ragioni che l’hanno spinta a divulgare i retroscena della sua carriera politica?
Non voglio essere presuntuoso, ma ne ho viste tante e ritengo che la mia storia personale possa aiutare a leggerne in trasparenza un’altra più generale: quella di un’Italia in perenne transizione, in continuo assestamento. Ci racconti una delle esperienze più divertenti che ha raccontato nel libro. Una parte della maggioranza premeva per approvare una legge sui Dico. Io, che questa parte del programma di governo non avevo sottoscritto e ne avevo più volte pubblicamente spiegato i motivi, mi opponevo fermamente e tenni duro. Un giorno mi arrivò una telefonata dal Vaticano. Mi passarono la Segreteria di Stato e, quando sentii quella voce dall’accento tedesco, pensai a Fiorello del quale sono grande amico. Ma poi mi convinsi che era davvero il Papa. Voleva esprimermi il suo apprezzamento per la mia posizione.
Dopo le vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto, come è cambiata la sua vita?
E' cambiata ed è cambiata molto. E le ferite che sono state Inferte a me e ai miei cari dubito che con il tempo si potranno sanare. Provo ancora tanta amarezza per le cattiverie ingiustamente subite, e che continuo a subire. Gliene racconto una per tutte: Siamo in un Paese dove un PM - che poi si è candidato ed è stato eletto al Parlamento Europeo - mi ha messo sotto inchiesta, mentre ero Ministro della Giustizia, per un affare di 150 mila euro che gli stessi carabinieri che hanno poi raccolto le prove dicono che era avvenuto due anni prima del mio arrivo al Ministero.
Si avvicina il Natale. Come lo passerà?
Ecco, parlavo di cattiverie. Tenga presente che quest’anno sarà il primo Natale che sarò costretto a passare con la mia famiglia lontano da Ceppaloni. Soltanto qualche mese fa non lo avrei mai immaginato. Eppure, subirò, anzi subiremo, questa ennesima violenza: lontano dalla mia terrà, lontano dai miei amici. Non è giusto. Ma purtroppo è così. Con l’occasione, mi permetta di rivolgere un caloroso augurio a tutti i lettori: di cuore un Buon Natale e un sereno 2010.
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