Fonte: Est Area - Cittadini & Salute
A parlarcene è Adriano Puce, psicologo psicoterapeuta e presidente della Società cooperativa sociale
Dottor Puce, quando è nata La Sponda e di cosa si occupa? Con molta soddisfazione posso dire che l’azienda festeggerà, nel 2010, i 30 anni di attività. Attualmente abbiamo 13 servizi in tutta la Regione Lazio soprattutto nella provincia di Roma. I nostri servizi sono destinati soprattutto agli asili nido e agli anziani ultracentenari. Ci occupiamo inoltre di minori, famiglie in difficoltà e portatori di handicap.
Insomma tutti quei servizi a favore delle fasce più deboli. Attualmente occupiamo più di 200 persone, lavoriamo con 22 amministrazioni comunali locali, ma la nostra presenza più importante è all’interno del comune di Roma dove gestiamo servizi nel XI e XII municipio.
Tra i comuni della provincia quello che per noi riveste maggiore rilevanza è il comune di Guidonia Montecelio dove lavoriamo dal ‘99. In questo Comune abbiamo sempre pensato di dover essere parte integrante del tessuto cittadino, investendo sia sul piano strutturale con servizi come gli asili nido che purtroppo devo essere sincero sono in difficoltà. La crisi che colpisce le famiglie italiane è un dato reale, oggettivo, e per questo abbiamo già annunciato, a malincuore, che chiuderemo il nostro asilo nido.
Non ci sono delle soluzioni per evitare che ciò avvenga? E' chiaro che le scelte erano di due tipi: o abbassare gli standard e di conseguenza abbassare il costo alle famiglie, o chiudere. E' ovvio che non possiamo abbassare gli standard perché questo servizio è una piccolissima parte del nostro operato, per cui metterebbe a rischio l’intera struttura organizzativa.
Puntare sulla qualità dei servizi è il punto di forza del vostro lavoro. Ci può spiegare quali sono gli aspetti più importanti da curare per una azienda, come La Sponda, che lavora nel campo dei servizi sociali? Tutti i nostri servizi sono rivolti alle persone che come tali sono di per se complesse. Per cui il concetto di qualità, nel nostro caso, è più elaborato. Per raggiungere risultati ottimi è dunque importante impegnarsi per una formazione continua dei nostri operatori, seguirli costantemente sia con azioni di supporto che con azioni professionali che li aiutino. I
l 3 novembre abbiamo inaugurato altri 2 corsi di formazione finanziati da fondi strutturali europei attraverso la Provincia di Roma per assistenti culturali educativi nelle scuole, persone che si occupano di seguire i bambini portatori di handicap. Stiamo inoltre ultimando, credo terminerà a febbraio, un corso per operatori socio sanitari. Il responsabile organizzativo di questo corso è la Asl RmG2 nella persona della dottoressa Pepe, in collaborazione con il comune di Guidonia.
In vista del Natale, ci sono delle iniziative che state organizzando? Il 15 dicembre a Roma gli anziani ultracentenari ospiti presso il nostro Centro diurno per anziani fragili in XI municipio organizzano una mostra mercato. Per l’occasione gli anziani creano e mettono in mostra i loro prodotti artigiani molto natalizi che vengono acquistati da amici, parenti o gente che viene a trovarci. Il ricavato viene devoluto ogni anno, attraverso i padri congolesi, all’adozione a distanza. Quest’anno sosterremo anche una casa per minori in Congo.
Per quanto riguarda l’aspetto terapeutico, delle indagini fatte è stato riscontrato che questo tipo di servizi agli anziani possono veramente allungare la vita. I problemi grandi degli anziani sono legati alla solitudine, alla depressione e tutto ciò che ne implica sul piano psicosomatico.
Grazie ai nostri centri l’anziano ha modo di coltivare un rapporto comunitario. Non solo. Le attività che noi facciamo all’interno di questi centri diurni per anziani fragili sono finalizzate a sviluppare alcune funzioni che sono andate a scemare. Per esempio ho visto dei lavori fatti dagli anziani con delle perline talmente piccole che io stesso non sarei in grado di fare. Eppure i nostri anziani ci riescono, ovviamente dopo un po’ di tempo.
Riuscire ad inserire perline così piccole ha bisogno di un enorme impegno di concentrazione e di coordinamento muscolare che fa molto bene all’anziano. Oltre a questo facciamo anche ginnastica dolce e una serie di attività che tendono a rallentare i processi di invecchiamento.
Un anziano del nostro centro continua imperterrito a dipingere quadri e sono davvero molto belli. L’ultimo che ha fatto lo abbiamo regalato al comandante dei vigili del fuoco di Roma. Federica Sciarratta
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