Rampollo di una
nobilissima famiglia romana, manifestò giovanissimo un forte
impegno per il rinnovamento della cultura

tradizionale, forse anche sotto l'influsso dell'olandese J.
Van Heeck. Tale impegno si evidenziò soprattutto nella fondazione
e nel sostegno che prestò all'
Accademia
dei Lincei. Ebbe rapporti particolarmente affettuosi con
Galileo al quale prestò notevole sostegno, soprattutto nello
scontro dello scienziato pisano con le autorità ecclesiastiche,
facendo leva anche sulla sua posizione influente nel patriziato
romano. Cesi si dedicò con profitto a studi di botanica e naturalistici
in genere. Notevole è anche un suo scritto sulla opportunità
di procedere a una radicale riforma del sapere. La sua morte
improvvisa portò alla dissoluzione dell'Accademia e lasciò Galileo
solo di fronte alle sovrastanti forze dei suoi avversari. Si
deve al Cesi la denominazione di telescopio per lo strumento
messo a punto da Galileo. Più tardi (1624), Cesi approverà la
denominazione di microscopio escogitata dal Faber per l'occhialino
inventato da Galileo.